Momenti delicati per Andrea Agnelli. Riporta Fosca Bincher, nom de plume di Franco Bechis, direttore della testata on-line Open, che l'ex presidente della Juventus ha scritto e inviato una lettera alla holding Newco Roveri, di cui è maggiore azionista con il 54,31% dei titoli, nella quale chiede la restituzione del finanziamento di 5,7 milioni di euro che lui stesso erogò anni fa. "Gentili Signori scrive Agnelli - con la presente si fa riferimento al finanziamento soci infruttifero da me effettuato in favore della società, regolarmente contabilizzato nei bilanci della Società medesima, per un importo complessivo pari ad euro 5.700.000. In particolare, vi comunico formalmente la mia richiesta di restituzione dell'importo sopra indicato, entro il 31 dicembre 2025 secondo le modalità e le tempistiche da concordare tra le parti. Qualora la società non disponga delle risorse finanziare per rimborsare il finanziamento in oggetto, con la presente manifesto la mia disponibilità a valutare ogni possibile alternativa. Resto a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e attendo una Vostra cortese risposta in merito". Apertis verbis: sono pronto a cedere le mie quote in cambio di denaro. In breve: Andrea Agnelli ha bisogno di liquidità, perciò chiede soldi alla propria famiglia e, goffamente, a sé stesso.
Tra gli azionisti della NewCo Roveri figurano Allegra Caracciolo e Anna Agnelli, madre e sorella di Andrea con quote di 0,20% ciascuna, Andrea Nasi (5,22%) cugino di Andrea, Emma Winter (0,20%) ex consorte, Maria Elena Rayneri (0,40%) moglie di Antonio Giraudo ex amministratore delegato di Juventus, infine Roberto Ginatta (0,90%) socio di Andrea Agnelli e coinvolto in un fallimento della società Blutec. Francesco Roncaglio, presidente del consiglio di amministrazione della NewCo, amico stretto di Andrea Agnelli di cui è socio come amministratore delegato nella holding Lamse, non ha ancora provveduto al bonifico richiesto. E si capisce: l'ultimo bilancio della società ha fatto registrare ricavi di 26euro e perdite di 7.064 euro.
Siamo in piena commedia piemontese. Dunque, dopo avere informato i soci, Roncaglio ha risposto ringraziando l'azionista di maggioranza "per la disponibilità e la pazienza dimostrate, sottolineando il continuo e prezioso supporto assicurato alla società nel corso di tutti questi anni per la società, avendo raggiunto una situazione di equilibrio finanziario e avendo completato gli investimenti strategici di medio-lungo termine, è giunto il momento di affrontare concretamente il tema della restituzione del finanziamento soci". Mancano i baci e gli abbracci, oltre alla riverenza.
Quella della più importante famiglia italiana di imprenditori è ormai una storia bizzarra e, in parte anche meschina: liti famigliari sull'eredità di Gianni Agnelli, documenti e firme contraffatte, tribunali, evasione fiscale, accuse, procure in azione sui conti Juventus, rinvii a giudizio, patteggiamenti, richiesta di danni, un quadro terribile e imprevedibile che mette fine alla storia-leggenda e che deve fare i conti con una realtà diversa, se non opposta, non soltanto finanziariamente. Basti dire che Andrea Agnelli nel 2023 aveva ceduto a John Elkann, per 300 milioni, il 2,95% delle proprie quote della Giovanni Agnelli Bv. Per lui erano finiti i momenti di gloria durante i quali anche la prima moglie Emma Winter lo aveva difeso, dopo alcune polemiche di football, con un twitter pesante rivolto alla famiglia: "Voi pensate che AA se ne stia sul divano a girarsi i pollici invece di fare il suo fottuto meglio per risolvere un problema che qualcun altro ha creato". Poi i loro rapporti si incrinarono clamorosamente, la coppia si separò nel 2015 e lady E scrisse un tweet sentenza, corredato da una fotografia che illustrava la nuova chioma: "Un nuovo taglio di capelli aiuta sempre a muoversi, fermare, riavvolgere, ricominciare da capo, basta imitare, single, donna bianca". Andrea si è poi sposato civilmente con Deniz Akalin, già madre di una figlia, dal matrimonio sono arrivati due figli che si sono aggiunti agli altri due avuti dalla Winter.
Le responsabilità e il tenore di vita di Agnelli sono mutati sensibilmente, è venuto meno anche l'emolumento di 500mila euro più bonus, varie ed eventuali, che la presidenza di Juventus gli garantiva, i costi delle azioni legali hanno ulteriormente inciso sulla sua situazione patrimoniale e anche la causa intentata dagli azionisti di Juventus, per danni relativi alla vicenda dei bilanci societari, fanno prevedere nuovi esborsi. La richiesta della restituzione di quasi 6 milioni di euro a NewCo, dunque anche a sua madre e a sua sorella e a se stesso, evidenzia tali difficoltà e, paradossalmente, avviene in contemporanea con l'operazione effettuata da John Elkann che ha incassato oltre 4 miliardi di euro dalla vendita di Iveco. Due facce della stessa medaglia-famiglia, vicende di cronaca grigia che sembrano chiudere una storia di luce abbagliante del cognome Agnelli e consegnano a John Elkann (non "agli" Elkann che sono in disputa interna) il futuro dell'impresa e della tradizione. Definitivamente. Come nelle commedie teatrali, si replica.